Gerd Muller

Gerhard Müller, detto Gerd, é nato a Nördlingen, il 3 novembre 1945.

Questa é stata la sua carriera:

Gerd Müller è stato il più grande attaccante di tutti i tempi, ma anche il mio primo mito calcistico tedesco, sia che indossasse la maglia bianca della Germania Ovest che quella rossa del Bayern di Monaco. Ho sempre avuto un debole per i centravanti e Müller è stato un "9" nel pieno senso del termine. Il gol era il suo mestiere. Segnava in tutti i modi, di piede, di testa, in sforbiciata. Ma la sua abilità erano i gol di rapina. Il difensore non poteva distrarsi un attimo che d'improvviso Gerd alle sue spalle faceva gol. Tutti i trofei che la nazionale tedesca e il Bayern conquistarono tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta sono stati agguantati grazie ai suoi gol, cosa per cui venne additato a "bomber della nazione". Simbolo più che del solo Bayern, della Germania intera. La cosa ebbe anche delle spiacevoli conseguenze. Ciò portò infatti il giocatore ad un profondo dissidio con la Federazione che nell'estate del '74 aveva bloccato il suo trasferimento al Barcellona. Troppo importante per il calcio tedesco, Müller. Il quale tuttavia non gradì l'imposizione e in risposta, dopo aver regalato la seconda Coppa del Mondo alla Germania, decise di non rispondere più alle convocazioni della nazionale. Fu così che a 29 anni nemmeno compiuti Gerd lasciò quella maglia bianca con la quale avrebbe potuto segnare tanti altri gol e conquistare ulteriori successi. Il suo ultimo sigillo resta dunque quello impresso alla finale contro l'Olanda che è altresì quello più importante dell'intera carriera. Nel 1979 seguì anche lui la via dell'America, sulla scia dell'amico e compagno di squadra Franz Beckenbauer. Si prese qualche soddisfazione con gli Strikers di Ft. Lauderdale con cui terminò la propria carriera nel 1982. Il calcio tedesco ancor oggi è pieno di Müller, ma uno come Gerd non è più nato e difficilmente nascerà.




Gerd Müller con la maglietta della nazionale ai mondiali messicani.