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Le promesse mancate

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Messaggio Da Florian67 Mar Lug 16, 2013 6:21 pm

Olaf Thon

A qualcuno potrà sembrare strano o ingeneroso inaugurare la sezione delle "promesse mancate" del calcio tedesco con un giocatore che nella sua carriera ha totalizzato 50 presenze in nazionale e conquistato una Coppa del Mondo, una Coppa Uefa, tre Bundesliga e due Coppe di Germania. Ma a dispetto del suo palmares, Olaf Thon non ha ripagato compiutamente le aspettative complici purtroppo i numerosi infortuni che ne hanno contrassegnato l'esperienza calcistica.

Eppure Olaf Thon quando debuttò a 17 anni anni con la maglia dello Schalke 04 si impose subito all'attenzione come il prospetto più interessante del calcio tedesco. Era il 1984 e questo piccolo trequartista, tecnico e con un gran fiuto per il gol, già ottenne la chiamata nella nazionale maggiore dal CT Beckenbauer che allora tentava disperatamente di alzare il tasso tecnico di una Germania uscita malconcia dall'Europeo. E così non sorprese che ai mondiali del 1986, l'appena ventenne Thon si trovasse a far parte della rosa tedesca quale alternativa al regista titolare Magath. Il suo momento migliore Olaf lo passò durante la stagione 1987/88, l'ultima a Gelsenkirchen, conclusasi con la partecipazione da titolare all'Europeo di Germania e il trasferimento clamoroso al Bayern Monaco in sostituzione di Lothar Matthaus in partenza per l'Italia. Olaf Thon a 22 anni era il centrocampista offensivo più rinomato della Bundesliga e l'appodo al Bayern avrebbe dovuto completarne la maturazione. Invece successe il contrario. La prima stagione a Monaco per Thon fu assolutamente negativa. Contrariamente alle attese Thon fallì l'approdo alla squadra numero uno di Germania e contemporaneamente svanì anche la maglia da titolare in nazionale. Beckenbauer lo inserì nei 22 di Italia '90 ma addirittura quale terza scelta per il ruolo di mezzo sinistro dietro il "vecchio" Littbarski e Uwe Bein, quest'ultimo non certo un fulmine di guerra. Durante il mondiale il piccolo Olaf si ritagliò comunque il suo spazio riuscendo a giocare la semifinale con l'Inghilterra e segnando un rigore nella lotteria finale.

Nel frattempo al Bayern l'allenatore Ribbeck lo arretrò con buoni risultati nel ruolo di libero con licenza di manovra. Ma l'immagine del campioncino era scomparsa e nel 1993, complice il dualismo col "figliol prodigo" Matthaus, anch'egli riciclatosi come estremo difensore, Olaf fece ritorno allo Schalke 04, dove giocherà - infortuni permettendo - fino al 2002. L'ultima sua apparizione con la maglia bianca della nationalelf è invece del 1998.

Questa la parabola sportiva di Olaf Thon. Un potenziale campione che alla fine è riuscito ad essere "solo" un buon giocatore.


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Florian67
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